Transcript servizio Roncalli.pdf - Istituto Comprensivo Roncalli di Grotte
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stato un diciannove marzo veramente speciale per la scuola di Grotte. Le lunghissime Tavole di San Giuseppe, ricche di succulenti pietanze, sapientemente preparate dalle numerosissime mamme, che ancora una volta, hanno accolto il caldo invito di una scuola aperta al territorio, hanno fatto da sfondo ad uno dei progetti più belli e coinvolgenti che la scuola primaria potesse pensare. Non si è trattato di un mero progetto rivolto al recupero e alla valorizzazione delle tradizioni popolari e religiose tipiche della festività. Non si è voluto soltanto coniugare i principi di una sana educazione alimentare, ovviamente mediterranea, con i prodotti tipici delle tavolate. La festa di San Giuseppe del Roncalli di Grotte è andata ben oltre, seguendo le richieste e i cambiamenti del territorio e coinvolgendo nel suo progetto multidisciplinare anche il sociale. Pertanto attorno alle lunghissime tavolate di San Giuseppe, oggi, nella scuola primaria, c’erano dodici adolescenti venuti dal mare. Stiamo parlando degli ospiti de “L’Isola che c’è”, la comunità per minori aperta qualche mese fa nel cuore del paese. Dodici ragazzoni, belli e sorridenti come il sole hanno colorato con la loro spontaneità e la loro semplicità una giornata di festa, regalando a tutti le loro storie, ma soprattutto una grande voglia di vivere e sorridere. Alice Napoli, responsabile della comunità, racconta: “Siamo stati contattati appena un mese fa per accogliere nella nostra casa questi dodici ragazzi. Sono arrivati a Porto Empedocle, dopo essere stati ripescati in mare e strappati alla morte. Sembrano grandi, per via della loro altezza, ma in verità sono tutti appena adolescenti. Oggi, la nostra presenza in questa scuola pone le basi per un progetto di integrazione sociale che partirà presto con una prima alfabetizzazione di base e che proseguirà con l’inserimento di ciascuno di loro nella scuola secondaria. È ovvio che si tratta di un primo, ma importantissimo, passo verso l’integrazione, che proseguirà con la frequenza di attività sportive e ricreative offerte dal territorio. Questi ragazzi, non chiedono molto. Desiderano conoscere incontrare i loro coetanei, manifestano il bisogno di socializzare e soprattutto sognano di giocare a calcio. Ci auguriamo che anche gli altri Enti rispondano ai nostri bisogni con lo stesso entusiasmo e la stessa disponibilità mostrate dalla scuola.”
Un momento della “tavolata” Non si tratta dunque di realizzare sogni impossibili, ma di piccole opportunità che passano soprattutto attraverso l’acquisizione di un codice linguistico e vedono il naturale proseguo nell’integrazione del tessuto sociale. “La lettura dei territorio e i bisogni rilevati – spiega Anna Gangarossa, preside dell’Istituto Comprensivo Roncalli” – ci hanno guidati nella rivisitazione di un progetto importante non solo per il recupero delle tradizioni, oggi spesso dimenticate, ma soprattutto per reinterpretare con una chiave nuova e al passo con i tempi il significato della festa. Se un tempo le tavolate venivano imbandite per i poveri e gli emarginati, oggi diventano un modo per accogliere e socializzare. La presenza di questi dodici ragazzi ci arricchisce e ci completa, proiettando la nostra azione in una prospettiva multietnica e plurilinguistica. Quantunque rispondere ai bisogni del territorio sia insito nella missione della nostra scuola, mi piace sottolineare quanto la nostra scuola abbia bisogno della diversità per crescere, progredire e migliorare la propria offerta formativa”. A questo punto è proprio il caso di dire che, nel giorno di San Giuseppe, i dodici ospiti speciali venuti dal mare hanno aiutato la scuola di Grotte a scrivere una delle pagine più belle della propria storia.